La rinegoziazione dei mutui si ha quando i contraenti, in accordo tra loro, decidono di modificare alcune condizioni contrattuali, che tuttavia non vanno a modificare i soggetti coinvolti e l’importo oggetto del contratto di mutuo. Inoltre i cambiamenti concordati ed applicati al mutuo devono avvenire senza nessun onere per le parti, ed anche i diritti o le agevolazioni di natura fiscale rimangono inalterati.
Da ciò emerge che con la rinegoziazione la banca e i mutuatari possono cambiare il tipo di tasso o anche la durata del piano di ammortamento, per rendere la rata più sostenibile.
Rinegoziazione mutui: come funziona
I mutuatari possono richiedere in qualsiasi momento la rinegoziazione delle condizioni alla propria banca creditrice, per ottenere delle condizioni migliori, o per sistemare anche eventuali ritardi nel pagamento di alcune rate. Tuttavia la rinegoziazione implica un accordo facoltativo, per cui la banca non è tenuta ad applicare o apportare degli aggiustamenti, anche qualora venissero proposti dal mutuatario: il consenso ci deve essere da entrambe le parti. La prassi è abbastanza semplice, e generalmente richiede come primo passo la manifestazione della volontà di rinegoziare alcune condizioni da parte del mutuatario. Nella maggiore parte dei casi l’iter burocratico è caratterizzato da uno scambio di corrispondenza e qualche firma da apporre sui moduli e sulle modifiche delle condizioni. Tuttavia se il percorso necessità è quella di ottenere un surplus di liquidità, oppure cambiare alcuni dei soggetti coinvolti nel contratto (contraenti, garanti o terzi datori di ipoteca) la rinegoziazione non è la via percorribile, ma bisognerà passare attraverso la sostituzione del mutuo.
Rinegoziazione mutui secondo l’accordo di Tremonti con l’Abi
A causa dei tassi molto bassi un gran numero di famiglie aveva stipulato mutui a tasso variabile, e con la pressione della crisi in aumento, il ministro Tremonti decise di effettuare questo accordo che prevedeva una rinegoziazione per i mutui stipulati prima del 29/05/2008. In realtà non si tratta di una vera e propria rinegoziazione, perché le caratteristiche del mutuo, per coloro che vi hanno aderito, non hanno subito alcuna modifica. La differenza è stata rappresentata dall’aggiunta di un conto ‘Accessorio’ dove vengono accumulati gli interessi che i mutuatari non pagano sulla rata perché il tasso è maggiore rispetto a quello previsto dall’accordo. La restituzione di tali interessi in eccedenza avviene attraverso un prolungamento della durata del mutuo, o di un accorciamento se invece gli interessi dovessero essere a credito perché il tasso reale è inferiore rispetto a quello previsto dall’accordo stesso.