Le motivazioni che possono spingere un’azienda ad acquisire imballaggi possono essere le più disparate. Talvolta infatti, gli imballaggi vengono acquistati in vista di una futura commercializzazione da parte dell’azienda medesima; altre volte invece vengono acquisiti in quanto facilitano il trasporto di determinate tipologie di merci e poi resi al venditore; in altre circostanze infine sono connessi agli acquisti di merci ma forniti gratuitamente dall’impresa venditrice. Questa guida si propone di fare chiarezza sul trattamento contabile degli imballaggi in relazione alle diverse motivazioni che spingono le aziende alla loro acquisizione. Gli imballaggi infatti, creano contabilmente problematiche differenti, a seconda della loro tipologia nonché della destinazione.
Al fine di affrontare in maniera ottimale le complicazioni connesse al trattamento contabile degli imballaggi, è di fondamentale importanza capire le motivazioni che hanno spinto l’azienda ad acquistarli e quindi le modalità di utilizzo che l’azienda medesima intende farne nel corso dello svolgimento della propria attività. Infatti esistono imballaggi che devono essere contabilizzati a parte in quanto generano costi, ricavi oppure posizioni debitorie e creditorie, imballaggi che sono compresi nel prezzo di vendita o di acquisto ed imballaggi passibili di un futuro riutilizzo. Come vedremo in dettaglio nella presente guida, si possono avere situazioni in cui gli imballaggi vanno esposti nello stato patrimoniale tra le rimanenze o tra i debiti, oppure nel conto economico in quanto oneri accessori di acquisto.
Imballaggi destinati alla vendita Nel caso in cui gli imballaggi vengano acquistati dall’impresa per essere utilizzati nella vendita dei propri prodotti, in quanto costituiscono un elemento necessario al trasporto o alla protezione dei beni commercializzati dall’impresa medesima, devi trattarli contabilmente come costi di esercizio in quanto rappresentano materiali di consumo e devi gestirli a magazzino come voce di rimanenza. Infatti questa tipologia di imballaggio, che può essere fatturata a parte oppure essere compresa nel prezzo di vendita, viene «scaricata» dal magazzino nel momento della consegna dei beni venduti. Alla fine dell’esercizio le quantità in giacenza presso i magazzini devono essere esposte nello stato patrimoniale tra le rimanenze. A questo proposito è possibile vedere questa guida sulle rimanenze finali su Dizionarioeconomico.com.
Depositi per imballaggi a rendere Gli imballaggi potrebbero essere acquistati dall’impresa e forniti al cliente per il trasporto dei beni venduti (come nel caso precedente), ma con la clausola della restituzione. La prassi commerciale prevede in questi casi la richiesta di un importo che il cliente corrisponde a titolo cauzionale, somma che sarà rimborsata alla restituzione dell’imballaggio. Nel bilancio di esercizio, il deposito in argomento devi esporlo nel passivo di stato patrimoniale, tra le voci accese ai debiti diversi.
Da un punto di vista contabile, nel caso in esame l’acquisto di tali imballaggi puoi trattarlo in due modi. Se si tratta di beni durevoli, puoi esporli nell’attivo immobilizzato ed ammortizzarli in base alla vita utile del bene stesso. Sse invece si tratta di beni che hanno una vita utile breve, puoi spesarli nel conto economico al momento dell’acquisto e trattarli come rimanenze di magazzino. Nel caso in cui il cliente non restituisca più gli imballaggi, l’impresa trattiene il deposito che costituisce un provento e devi procedere a stralciare dall’attivo l’ammontare relativo degli imballaggi medesimi.
Imballaggi connessi agli acquistidi beni Nel caso in cui sono connessi a beni acquistati da fornitori, gli imballaggi possono ingenerare diversi trattamenti contabili a seconda delle caratteristiche dell’imballaggio nonché delle condizioni contrattuali. Le clausole più comuni sono le seguenti: imballaggio gratis ovvero incluso nel prezzo di acquisto; imballaggio a rendere senza cauzione; imballaggio fatturato a parte; imballaggio a rendere con cauzione. Nel caso di imballaggio gratis il valore dell’imballaggio, anche se non viene formalmente addebitato, è compreso nel prezzo di acquisto del bene sicché non necessita di alcun trattamento contabile particolare.
Per quanto riguarda il caso dell’imballaggio a rendere senza cauzione, è come se il fornitore nella sostanza fornisse “in prestito” l’imballaggio, il quale deve essere restituito dopo la consegna della merce acquistata. L’unica accortezza che devi avere in questa circostanza è verificare se queste alla fine dell’esercizio comportano l’esistenza di significativi beni di terzi presso l’impresa. In questo caso gli imballaggi devono essere annotate tra i conti d’ordine.
Nel caso, invece, in cui l’imballaggio non venga restituito al fornitore, quest’ultimo provvederà ad inviare fattura per il costo dell’imballaggio medesimo. In tale ultima evenienza il costo dell’imballaggio non reso costituirà un onere accessorio all’acquisto, a meno che l’imballaggio non possa essere riutilizzato, nel qual caso sarà considerato una rimanenza di magazzino di materiale di consumo.
Qualora l’imballaggio sia oggetto una di fatturazione distinta rispetto alla merce acquistata, l’ammontare riferibile all’imballaggio costituisce una spesa accessoria documentata. Nella fattura, quindi, verrà conteggiata anche l’IVA, con la stessa aliquota applicata al bene principale. In questo caso, è facoltà dell’impresa decidere se includere gli imballaggi nel valore delle merci (cosiddetta operazione principale) o se tenere un conto di reddito specifico.
Il caso di imballaggio a rendere con cauzione, è quello che dal punta di vista contabile appare più interessante per cui la descrizione dell’operazione sarà accompagnata da esemplificazioni numeriche. Imballaggio a rendere con cauzione Nella fattispecie in argomento il fornitore addebita in fattura, oltre al costo delle merci oggetto di compravendita, anche la cauzione per l’imballaggio durevole con l’obbligo della restituzione dello stesso in buono stato.
Nelle operazioni con imballaggio a rendere si possono verificare due casistiche, gli imballaggi vengono resi in tempo utile e in buono stato o non si procede alla resa degli imballaggi poiché i medesimi sono inutilizzabili o perché, per le ragioni più disparate, l’impresa decide di trattenerli. In entrambi i casi il fornitore procede a fatturare l’importo dovuto, a trattenere la cauzione versata e a richiedere l’eventuale conguaglio, rispetto al valore di mercato.