Le richieste di prestito per avviare una nuova attività sono sempre più diffuse, specie tra i giovani che sentono più di altri l’esigenza di un impiego in proprio. È probabile che una delle cause sia il notevole aumento di precarizzazione che caratterizza il mercato del lavoro ormai da diversi anni.
Risulta essere opportuno ricordare che la richiesta di un prestito per le nuove attività sommato ad un certo tipo di formazione può aiutare il giovane imprenditore a muovere i suoi primi passi nel mondo dell’impresa e, col tempo, ad inserirsi completamente.
Visto che la burocrazia per richiedere un simile finanziamento è piuttosto complessa, sarà necessario non solo essere in grado di gestire i rapporti con gli enti pubblici, ma anche avere una buona conoscenza del sistema legislativo. Nella domanda di ammissione al bando si dovranno indicare in modo dettagliato i propri requisiti e si dovrà produrre un articolato “business plan”.
Viste le enormi difficoltà che si devono affrontare quando si vuole avviare una nuova attività può essere utile una figura di supporto, un professionista del settore capace di risolvere i diversi problemi legati al management.
Questo professionista è il cosiddetto incubatore, che riveste una grande importanza nella fase iniziale di sopravvivenza e sviluppo di un’azienda. Il suo compito principale consiste infatti nel fornire assistenza nell’amministrazione e nella gestione di operazioni particolarmente complesse, soprattutto nel campo delle tecnologie. È poi un elemento di supporto nell’accesso ai prestiti e alle comuni infrastrutture.
Come ottenerlo
In Italia, sono molte le leggi che concedono questo tipo di finanziamento. Analizzeremo qui solo le più significative.
Legge 215/92, meglio conosciuta come legge per l’imprenditoria femminile, agevola la nascita o lo sviluppo delle imprese in qualsiasi settore produttivo purché siano a gestione prevalentemente femminile. Il prestito, erogato in forma di contributo in conto capitale, sarà in parte a fondo perduto e in parte a tasso agevolato.
Legge 608/96 o anche legge del prestito d’onore, istituisce una forma di finanziamento atta ad aiutare i giovani a diventare imprenditori, sempre in qualsiasi settore produttivo.
Legge 236/93 concede finanziamenti in uno specifico settore, quello dei servizi quali beni culturali e turismo.
Ci sono poi ancora numerose leggi regionali specifiche che agevolano l’avvio all’impresa da parte di determinate categorie di persone come, oltre a donne e giovani, a persone diversamente abili o disoccupati. In ogni caso caratteristica comune è il finanziamento in parte a fondo perduto e in parte a tasso agevolato, rimborsabile in 5 anni.